Ciao ragazzi,
sono rientrato da un viaggio in Arabia Saudita dove sono stato invitato dal Ministero dello Sport insieme all’Ente del Turismo del Paese ad assistere alla tanto attesa e discussa partita della SuperCoppa Italiana Juventus – Milan nell’esclusivissima Tribuna Gold del modernissimo stadio King Abdullah Sports City a Jeddah.
È stata un’esperienza molto particolare ed entusiasmante, considerando l’importanza di questo evento per la città di Jeddah ed il Paese intero, in quanto da soli sei mesi a questa parte il figlio del Re Salman ha aperto un piano di modernizzazione introducendo delle innovazioni fondamentali rivolte ai diritti delle donne (tra cui la possibilità di recarsi da sole allo stadio nel settore dedicato alle famiglie) ed un’apertura nei confronti della cultura occidentale.
È bene sapere, infatti, che non è (ancora) possibile recarsi in Arabia Saudita per turismo, se non su invito della Famiglia Reale o in occasione di eventi speciali o pellegrinaggi, richiedendo una e-visa per accedere al Paese della durata di tre mesi.
Per questo motivo sono lusingato di essere stato tra i primi ad aver avuto la possibilità di visitare questi luoghi.
I giorni successivi al match, sono stati dedicati alla visita della città di Jeddah, la seconda città più grande dopo Riyadh, un moderno polo commerciale-portuale situato sul Mar Rosso e un punto di passaggio per i pellegrinaggi verso le città sacre dell’Islam: la Mecca e Medina.
Hotel, spiagge e sculture all’aperto costellano la Corniche, un lungomare al quale si collega la famosa fontana del Re Fahd, mentre poco distante è in costruzione il futuro grattacielo più alto del mondo (1 km) e si chiamerà Kingdom Tower.
Ho anche visitato il quartiere storico Al-Balad che risale al VII secolo e conserva case tradizionali costruite con il corallo, e nel 2014 è stato riconosciuto come sito del patrimonio mondiale UNESCO.
Un’altra esperienza ricca di fascino è stata quella di cavalcare in un deserto roccioso i famosi cavalli Arabi, noti per la loro bellezza e potenza e perché vengono utilizzati per creare o migliorare molte razze equine, fra cui i purosangue inglesi.