Ciao ragazzi,
con entusiasmo vi racconto una delle esperienze di viaggio più significative che ho fatto negli ultimi mesi.
Ho avuto infatti l’opportunità di trascorrere 8 interessantissimi giorni in Oman, alla scoperta di un Paese dalle mille sfaccettature.
Atterrato a Muscat dopo un volo diretto Milano-Mascate con Oman Air, sono stato accolto calorosamente dal team dell’Ente del Turismo Omanita e dall’efficentissimo staff di “Al Koor Tourism”, Tour Operator specializzato nei viaggi in Oman, che mi ha poi accompagnato durante tutto il soggiorno.
Svolte le prime pratiche in aeroporto relative al “visto” e all’acquisto di una sim card locale per essere sempre “connesso”, ha avuto subito inizio l’avventura!
Salito a bordo del fuoristrada guidato da Piero, il titolare di Al Koor Tourism, che eccezionalmente si è dedicato a noi per tutto il viaggio, siamo partiti verso Jabal Shams, la montagna del Sole.
Sono state proprio le montagne la prima scoperta inaspettata di questo paese, che immaginavo prevalentemente desertico come gran parte dei paesi del Medio Oriente.
È stato invece uno spettacolo attraversare questi incredibili paesaggi in fuoristrada tra percorsi rocciosi e salite impervie per raggiungere le vette di oltre 3000 metri ed i Canyon tra i più profondi al mondo.
Prima di arrivare alla sommità della montagna, abbiamo fatto sosta a “Nakhal Fort”, una delle più antiche fortezze del Sultanato dell’Oman che gode di una vista a 360 gradi su verdeggianti piantagioni di palma e la circostante campagna a nord di Muscat.
Una piccola curiosità, la parola “Nakhal” deriva da “Nakheel” che significa “palma da datteri” in lingua araba, che ho poi mangiato quotidianamente nel corso dei giorni e garantisco che sono buonissimi.
Abbiamo anche visitato un’abitazione tipica del luogo, dove siamo stati accolti dai proprietari con the, datteri e caffè per rintemprarci prima di continuare il viaggio.
Poco prima che iniziasse a tramontare siamo finalmente arrivati a Jabal Shams – “Sama Heights Resort”, la prima struttura completamente eco-sostenibile del Sultanato, dove abbiamo trascorso la prima notte in una camera accogliente con vista sulle montagne.
Sveglia all’alba per proseguire alla volta del deserto “Sharquiya and Wahiba Sands”, situato a circa 300km di distanza verso l’interno del Paese.
È stato emozionante percorrere le piste tracciate nel deserto, attraversate anche da dromedari e beduini, per raggiungere la zona più idonea per organizzare il nostro accampamento dove avremmo trascorso la nottata.
Vi assicuro che è un’esperienza straordinaria assistere al calare della notte trovandosi in mezzo al nulla più assoluto, con un silenzio indescrivibile ed un cielo pieno di stelle.
Nel frattempo, lo staff ha provveduto a cucinare una gustosissima cena e ad allestire le tende per la notte, preoccupandosi che fossero ben isolate dal rischio di eventuali “incursioni” dall’esterno di animali “potenzialmente pericolosi”.
Svegliato dalle prime luci dell’alba ed il caldo intenso, uscendo dalla tenda ho capito il detto “il deserto non dorme mai”, in quanto mi sono reso conto che nella notte alcune dune erano effettivamente “cambiate”.
Dalle dune rosse delle zone interne del deserto abbiamo raggiunto quelle bianche e lucenti di “Al Khaluf”, che si estendono su una grandissima spiaggia per poi finire nel Mare Arabico, appendice dell’Oceano Indiano.
È stata un’esperienza straordinaria e quasi alienante trascorrere una giornata in totale libertà, circondato solamente da mare, sole e sabbia.
Il giorno seguente abbiamo avuto l’occasione di vivere la quotidianità dei popoli di pescatori locali, dall’arrivo del pesce fresco sui vecchi pescherecci, alla scelta e alla vendita del pescato migliore.
Nel pomeriggio la nostra guida ci ha condotto a “Ras Al Jinz – Turtle Reserve”, famoso sito di nidificazione delle tartarughe marine verdi, proprio nel momento in cui le tartarughe adulte dal mare raggiungevano la spiaggia per depositare le uova, e le piccole, appena nate, raggiungevano per la prima volta il mare.
Il giorno seguente, abbiamo fatto l’esperienza di raggiungere e visitare due “Wadi”.
Si tratta di caratteristiche vallate più o meno verdi che si insinuano in una spaccatura di roccia e a seconda della stagione è possibile trovarci dell’acqua all’interno, essendo in origine letto di torrenti.
“Wadi-Tiwi”, il più difficile da raggiungere e poco visitato dai turisti, è stato bellissimo poterlo visitare con una guida d’eccezione, il local Said, che ci ha accompagnato dal paesino arroccato al punto più panoramico e suggestivo da cui poter ammirare la natura del posto.
Prima di raggiungere la capitale, abbiamo trascorso la serata e pernottato presso il confortevole “Muscat Hills Resort”, ubicato nell’idilliaca baia privata di “Al Jissah”, che si caratterizza per le 35 capanne in rustico stile barasti, posizionate fronte spiaggia.
Raggiunta Muscat l’indomani seguente ho visitato la “Grande Moschea Sultan Qaboos”, uno straordinario esempio di architettura islamica moderna, che simboleggia in un certo senso la rinascita del Paese, unita alla sua voglia di modernità al passo con le antiche tradizioni.
È l’unica moschea in Oman (e una delle poche del medioriente) aperta anche ai non musulmani, e fino a pochi anni fa era la più grande esistente.
Il pavimento è interamente ricoperto da un tappeto di 4.200 metri quadri, il più grande del mondo, mentre un lampadario di 60.000 cristalli Swarovski cattura immediatamente l’attenzione, con la sua altezza di 14 metri e le oltre mille lampadine.
Imperdibile anche il giro che abbiamo fatto al maestoso e tipico “Souk”, ovvero il mercato/bazar dei Paesi Arabi.
Incensi dai profumi inebrianti, souvenir e articoli di artigianato, oro e profumi, sono gli elementi principali che si possono ammirare durante la visita.
Come in ogni Souk, la parola d’ordine è “contrattare” il prezzo di qualsiasi cosa, e non vi nascondo che è un’usanza davvero folkloristica.
Ci siamo inoltre incamminati verso il “Palazzo Reale Al Alam”, situato in una zona molto particolare della città, ed infatti presenta due ingressi speculari, uno rivolto verso il mare e l’altro verso la montagna. Pur non essendo molto imponente, il Palazzo del Sultano merita sicuramente una visita dall’esterno per ammirarne il piazzale marmoreo di fronte ai cancelli principali ed i giardini molto curati.
Dopo aver trascorso queste bellissime giornate all’insegna dell’avventura, l’ultimo giorno siamo stati accolti al prestigioso Hotel 5 Stelle Lusso – “The Chedi Muscat”, dove l’architettura omanita incontra motivi asiatici.
Questa struttura, estesa per 21 acri e situata di fronte all’oceano indiano vanta una spiaggia privata di oltre 370 metri, la più ampia spa di Muscat (800 mq), sei ristoranti di altissimo livello e tre grandi piscine, di cui una la più lunga dell’Oman, di ben 103 metri.
In conclusione, se avrete intenzione di organizzare un viaggio diverso dal solito nei Paesi Orientali, vi consiglio senza dubbio questo tipo di itinerario in Oman, dove si alternano e si apprezzano i contrasti legati allo spettacolo della bellezza della natura e quelli delle opere architettoniche realizzate dall’uomo
Io sono stata in crociera in Oman con la costa crociere una esperienza fantastica prima li, poi siamo andati ad Abu Dhabi e Dubai