Ciao ragazzi,
grazie a Peugeot Scooters Italia ho avuto modo di vivere Milano nel mese di agosto in compagnia di Django, scooter metropolitano che nella sua modernità ricorda anche la storia e la tradizione del prestigioso marchio Peugeot.
Nelle mie parentesi di viaggio in cui mi trovavo a Milano è stato divertente girare su due ruote per una città quasi deserta, e godere di una guida piacevolissima e agevole sia nel centro urbano che nelle strade delle zone limitrofe della città.
Nonostante le piccole dimensioni delle ruote, è uno dei migliori scooter in commercio per quanto riguarda la tenuta di strada, la stabilità e il comfort, grazie al baricentro basso e al serbatoio collegato alla pedana che rendono lo scooter ancora più maneggevole e sicuro, sicurezza aumentata anche attraverso il sistema di frenata combinata Sbc.
La praticità dello scooter mi ha fatto riscoprire zone di Milano che da tempo non percorrevo per via del traffico e della difficoltà di parcheggio, cosa che con Django ho agevolmente superato senza stress ed il rischio di arrivare in ritardo agli appuntamenti.
Dal modernissimo City Life district, dove sorgono le costruzioni più avveniristiche di Milano disegnate dalla “archistar” Zaha Hadid, al più elegante quartiere di Brera, in cui è immancabile il rito dell’aperitivo nelle viuzze storiche nel cuore di Milano, fino alle caratteristiche zone dei Navigli e della Darsena, altrettanto piacevoli per cene e dopo cena che fanno respirare un’aria di vacanza pur restando in città, non sono passato inosservato alla guida del mio Django Active, ben riconoscibile per la sua linea elegante ed allo stesso tempo moderna che rispecchia perfettamente lo spirito della metropoli.
La versatilità di questo scooter mi ha permesso quindi di raggiungere facilmente le zone della movida milanese che abitualmente frequento per godermi aperitivi e cene con gli amici, ma è stato altrettanto piacevole trascorrere una giornata al lago, pranzando in prossimità della riva con un panorama e una vista rilassante al di fuori del caos cittadino.
Alessandro Magni 